Solidarietà con gli scioperanti della fame anarchici
Solidarietà agli arrestati durante i fatti del 6 Dicembre 2014
Ieri, 6 Dicembre 2014, sono compiuti sei anni dal'assassinio a sangue freddo del sedicenne Alexandros Grigoropoulos dallo sbirro Korkoneas.
Questo anniversario coincide con lo sciopero della fame del ventunenne anarchico Nikos Romanos che richiede la licenza d'uscita per frequentare i corsi presso un istituto statale di istruzione superiore.
Il giorno e la notte hanno trovato migliaia di persone che manifestavano per le strade di molte città della Grecia. Dopo la manifestazione pomeridiana (eccezionalmente massiccia) nel centro di Atene sono seguiti scontri e combattimenti di molte ore, soprattutto nella zona di Exarchia. La polizia ha fatto circa 200 fermi, di cui 43 sono stati convertiti in arresti. Alcune delle persone arrestate sono accusate anche di crimini-delitti gravi, e sono ancora detenuti nel palazzo della Direzione Generale di Polizia di Atene.
Scontri tra anarchici/anti-autoritari e le forze di repressione ci sono state anche in molte altre città, come Salonicco, Patrasso, Volos, Larissa, a Ioannina, Agrinio, Mitilini, Heraklion, Chania, Kalamata e altrove. A Patrasso, ci sono stati sei arresti (di cui due pure con accuse di crimini-delitti gravi), a Thessaloniki diciassette, ad Agrinio tre. I fermi, nelle città fuori Atene, sono stati circa un centinaio.
Ancora una volta, lo Stato ha tentato di scatenare il terrore con l'imposizione del cosiddetto regime di "tolleranza zero", caricando i cortei, fermando manifestanti, adossando imputazioni aggravate e vendicative sugli arrestati.
Ancora una volta, i governanti hanno torto. Non otteranno null'altro con l'imposizione di uno stato polizesco, che diffondere ed intensificare ancora di più i focolai di resistenza, in tutto il territorio greco. Il lomo meccanismo di reppressione non fa altro che causare l'espansone dei cicli di ribaltamento sovversivo.
La speranza si trova nel atteggiamento combattente e intransigente degli scioperanti della fame anarchici Nikos Romanos (dal 10/11), Jannis Michailidis (dal 17/11), Andreas Bourzoukos e Dimitris Politis (da 1/12).
La speranza si trova nelle migliaia di persone che hanno marciato e che manifestano nelle strade di tutto il territorio greco contro lo stato e la barbarie capitalista.
La speranza si trova nelle di decine di focolai di resistenza creati nei municipi , università e camere del lavoro ocuppate/i.
La speranza si trova nei quartieri di Istanbul, dove compagni turchi hanno marciato e si sono scontrati con la polizia antisommossa locali, per le strade di Ferguson ed ovunque altrove, delle persone si trovano nelle strade della Rivolta.
gruppo dei comunisti libertari, atene
Durante gli eventi del 6 dicembre ad Atene, sono stati arrestati quattro compagni/e del' Officina Eutopica. I compagni/e sono stati arrestati all'esterno dell'edificio occupato di GSEE [n.d.t. Confederazione nazionale dei sindacati del settore privato] insieme ad altri quindici.
È importante descrivere i fatti successi fuori dal'edificio occupato della GSEE per evidenziare il modo volgare nel quale ha agito per un'altra volta la polizia e la “giustizia”.
Poco dopo le nove di sera e dopo che dei polizioti in borghese incapucciati hanno subito un atacco nelle vicinanze, orde di poliziotti in moto hanno dato la caccia a la gente presente al posto ed hanno proceduto a fermi ed arresti indiscriminatamente. Poi hanno tramutato tutti i fermi in arresti ed addossato a tutti e 19 gli arrestati e comunemente i delitti di lesioni di persona gravi, rapina (uno dei poliziotti ha sostenuto che gli è stato rubato del denaro che aveva adosso) e il reato di disturbo della quiete pubblica.
Oltre quindi algli arresti completamente ingiustificati e vendicativi dei 19, le quali sono state perpetrate in una logiga di "rappresaglia" mafiosa per il fatto del respingimento dei poliziotti in borghese, e stato erettto in più, un atto d'accusa fabbricato, il quale dato che ovviamente non reggerà in corte, ha come solo obiettivo quello di intimidire la gente che si trova in piazza. Già l'accusa di delitto per presunte lesioni di persona gravi è stato dimostrato del tutto infondata ed e stato per forza declassato ad un reato, lasciando naturalmente il delitto di rapina in complicità tra i 19 solo per soddisfare la vendetta della polizia e fare dei arrestati degli ostaggi, dato che ora sono in custodia in attesa di processo.
I tentativi di terrorizarci, sia per le strade che nei tribunali, come è stato dimostrato tante e tante volte, cadranno sempre nel vuoto.
Da parte nostra, ci troviamo accanto ai nostri compagni e compagne, insieme a tutte le persone arrestate, accanto a coloro che Lottano.
Officina Eutopica
07/12/2014
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