martedì 9 dicembre 2014

Sugli avvenimenti del 6 dicembre, 2014

Solidarietà con gli scioperanti della fame anarchici

Solidarietà agli arrestati durante i fatti del 6 Dicembre 2014


Ieri, 6 Dicembre 2014, sono compiuti sei anni dal'assassinio a sangue freddo del sedicenne Alexandros Grigoropoulos dallo sbirro Korkoneas.

Questo anniversario coincide con lo sciopero della fame del ventunenne anarchico Nikos Romanos che richiede la licenza d'uscita per frequentare i corsi presso un istituto statale di istruzione superiore.

Il giorno e la notte hanno trovato migliaia di persone che manifestavano per le strade di molte città della Grecia. Dopo la manifestazione pomeridiana (eccezionalmente massiccia) nel centro di Atene sono seguiti scontri e combattimenti di molte ore, soprattutto nella zona di Exarchia. La polizia ha fatto circa 200 fermi, di cui 43 sono stati convertiti in arresti. Alcune delle persone arrestate sono accusate anche di crimini-delitti gravi, e sono ancora detenuti nel palazzo della Direzione Generale di Polizia di Atene.

Scontri tra anarchici/anti-autoritari e le forze di repressione ci sono state anche in molte altre città, come Salonicco, Patrasso, Volos, Larissa, a Ioannina, Agrinio, Mitilini, Heraklion, Chania, Kalamata e altrove. A Patrasso, ci sono stati sei arresti (di cui due pure con accuse di crimini-delitti gravi), a Thessaloniki diciassette, ad Agrinio tre. I fermi, nelle città fuori Atene, sono stati circa un centinaio.

Ancora una volta, lo Stato ha tentato di scatenare il terrore con l'imposizione del cosiddetto regime di "tolleranza zero", caricando i cortei, fermando manifestanti, adossando imputazioni aggravate e vendicative sugli arrestati.

Ancora una volta, i governanti hanno torto. Non otteranno null'altro con l'imposizione di uno stato polizesco, che diffondere ed intensificare ancora di più i focolai di resistenza, in tutto il territorio greco. Il lomo meccanismo di reppressione non fa altro che causare l'espansone dei cicli di ribaltamento sovversivo.

La speranza si trova nel atteggiamento combattente e intransigente degli scioperanti della fame anarchici Nikos Romanos (dal 10/11), Jannis Michailidis (dal 17/11), Andreas Bourzoukos e Dimitris Politis (da 1/12).

La speranza si trova nelle migliaia di persone che hanno marciato e che manifestano nelle strade di tutto il territorio greco contro lo stato e la barbarie capitalista.

La speranza si trova nelle di decine di focolai di resistenza creati nei municipi , università e camere del lavoro ocuppate/i.

La speranza si trova nei quartieri di Istanbul, dove compagni turchi hanno marciato e si sono scontrati con la polizia antisommossa locali, per le strade di Ferguson ed ovunque altrove, delle persone si trovano nelle strade della Rivolta.


gruppo dei comunisti libertari, atene



Durante gli eventi del 6 dicembre ad Atene, sono stati arrestati quattro compagni/e del' Officina Eutopica. I compagni/e sono stati arrestati all'esterno dell'edificio occupato di GSEE [n.d.t. Confederazione nazionale dei sindacati del settore privato] insieme ad altri quindici.

È importante descrivere i fatti successi fuori dal'edificio occupato della GSEE per evidenziare il modo volgare nel quale ha agito per un'altra volta la polizia e la “giustizia”.

Poco dopo le nove di sera e dopo che dei polizioti in borghese incapucciati hanno subito un atacco nelle vicinanze, orde di poliziotti in moto hanno dato la caccia a la gente presente al posto ed hanno proceduto a fermi ed arresti indiscriminatamente. Poi hanno tramutato tutti i fermi in arresti ed addossato a tutti e 19 gli arrestati e comunemente i delitti di lesioni di persona gravi, rapina (uno dei poliziotti ha sostenuto che gli è stato rubato del denaro che aveva adosso) e il reato di disturbo della quiete pubblica.

Oltre quindi algli arresti completamente ingiustificati e vendicativi dei 19, le quali sono state perpetrate in una logiga di "rappresaglia" mafiosa per il fatto del respingimento dei poliziotti in borghese, e stato erettto in più, un atto d'accusa fabbricato, il quale dato che ovviamente non reggerà in corte, ha come solo obiettivo quello di intimidire la gente che si trova in piazza. Già l'accusa di delitto per presunte lesioni di persona gravi è stato dimostrato del tutto infondata ed e stato per forza declassato ad un reato, lasciando naturalmente il delitto di rapina in complicità tra i 19 solo per soddisfare la vendetta della polizia e fare dei arrestati degli ostaggi, dato che ora sono in custodia in attesa di processo.

I tentativi di terrorizarci, sia per le strade che nei tribunali, come è stato dimostrato tante e tante volte, cadranno sempre nel vuoto.

Da parte nostra, ci troviamo accanto ai nostri compagni e compagne, insieme a tutte le persone arrestate, accanto a coloro che Lottano.





Officina Eutopica

07/12/2014

lunedì 27 gennaio 2014

Scontri con fascisti in Atene

Sabato mattina, all'incirca 100 membri di Alba Dorata hanno fatto un corteo nelle zone di Keratsini e di Amfiali. I fascistoidi sonno passati dall'posto dove è stato assasinato da membri di Alba Dorata l'antifascista Pavlos Fyssas ed hanno provocato danni al monumento che era stato posto nell punto dell' assassinio. Dopo, hanno continuato verso il steki- Spazio anarchico "Resalto" il quale hanno attaccato lanciando pietre (sempre avendo adosso le magliette di Crysi Avgi). Dall'loro attacco ci sono stati gravi danni alla casa accanto il steki "Resalto" e delle pietre (cubetti di porfido) hanno rotto le vetrate della camera da letto dei bambini e sono andate a finire dentro la camera, nel momento che una bambina ci dormiva, per fortuna senza ferirla. In quell momento, nell'edificio dell' "Resalto" c'erano circa 15 compagne-i i quali hanno risposto fermamente all attacco dei fascisti. Per tutto il tempo dell' attacco, la polizia era presente, aveva una posizione di totale tolleranza per le azioni dei fascisti e naturalmente non hanno fermato-arrestato nessuno di loro nè durante, nè dopo le loro azioni. Nello stesso momento, nella zona vicina di Korydallos, veniva effetuata una manifestazione antifascista. Comunque, dopo questo fatto, il "Resalto" ha diffuso un apello per un raduno ed un corteo, nell quale hanno partecipato circa 400 persone. Il corteo, è andato in giro per le strade circostanti, cancellando gli slogan fascisti e cantando slogan antifascisti, mentre era ovviamente accerchiata da ingenti forze di polizia.
L'attacco dei fascisti non è rimasta senza risposta e lo scopo della lotta antifascista combattente è di non lasciare nulla senza risposta.
Solidarietà nello spazio antiautoritario "Resalto"
Antifascismo militante ovunque


video sull'attacco dei fascisti e sull'corteo antifascista che l'ha seguito: http://www.dailymotion.com/video/x1abj6v


gruppo comunisti libertari -atene

domenica 30 giugno 2013

Notizie anarchiche dalla Grecia



Antene, grande manifestazione di solidarietà all'anarchico Kostas Sakkas in sciopero della fame

Il Sabato, 29 giugno circa 4.000 anarchici hanno marciato nel centro di Atene per esprimere la loro solidarietà all'anarchico Kostas Sakkas, in sciopero della fame.Sakkas era stato arrestato per possesso di armi eaccusato di coinvolgimento nella organizzazione Cospirazione delle Cellule di Fuocoaccusa da lui non accettataTuttavia, rimane per trenta mesi detenuto senza processo, diventando così un altro ostaggio nelle mani dello Stato, per mezzo della violazione della sua stessa legalità borghese. Ha già superato i 25 giorni di sciopero della fame ed il movimento anarchico in solidarietà a Sakkas è veramente molto vasto e vario.Inoltreil principale partito di opposizioneSyriza (partito di sinistraha preso chiaramente posizione contro questa estensione eccessiva della custodia cautelare,diventando in tal modo di nuovo ogetto di un altro attacco da parte del governo essendo accusato di coprire le attività dei "terroristi" e degli "incapucciati". 


Patrasso scontri con la polizia e arresti di compagni a PatrassoAnarchici e antifascisti hanno bloccato l'ingresso dell'hotel dove aveva programmato di fare un comizio il partito neo-nazista Alba Doratasono stati attaccati dalla polizia e hanno rispostoCi sono stati molti fermi (aggiornamento:16 compagni arrestati) , ma il comizio alla fine non è stato realizzato in questo hotel.
video:
http://www.zougla.gr/greece/article/patra-episodia-eksetias-tis-omilias-voulefti-tis-xrisis-avgis

Corinto, Kavala:scontri di anarchici con fascisti

A Corinto, 10 fascisti hanno attacato e ferito seriamente 2 compagni. Nella città di Kavala (a esti di Salonicco, nella Macedonia Greca= anarchici si sono scontrati con fascisti.

mercoledì 13 febbraio 2013

COMUNICATO DEI 4 ANRCHICI ARRESTATI PER LA DOPPIA RAPINA A VELVEDO DI KOSANI


I nostri giorni passano, le nostre notti non passano.

 Stiamo correndo verso la nostra fuga, mentre intorno a noi si sta svolgendo una propria caccia all'uomo. Alle nostre spalle una vita predeterminata , incisa dalle mani dei dominanti , con l'obbiettivo di interiorizzare la sottomissione come un concetto oggetivo , di legittimare sistemi morali di leggi e regole , di uguagliare la persona a un senso statisticο numerico. Davanti a noi il mondo delle nostre fantasie utopiche che si conquista solo con la violenza. Una vita , una possibilità e scelte decisive.

 Guarda il buco tra le nuvole e salta , perché mai come ora la caduta è stata la scelta più sicura.

 Venerdì 1 feb., insieme a un gruppo di compagni, abbiamo effettuato la doppia rapina della banca agrotiki (AGROTIKI TRAPEZA) e delle Poste a Velvedo di Kosani. Secondo la nostra opinione , nell' analizzare la parte operativa della rapina fino ad un certo punto , esiste qualche senso.Principalmente per mostrare tutti gli aspetti del nostro attacco , le scelte che abbiamo fatto, gli errori che abbiamo commesso e i motivi che ci hanno portato a essi:
 Il venerdì mattina abbiamo attaccato due bersagli divisi in due squadre. L'obbiettivo era di prendere i soldi da entrambi le casseforti , come è stato fatto. Durante la fuga , una serie di avvenimenti inconsiderati e gestioni errate , hanno fatto si che il nostro veicolo desse nell'occhio cosa che ha comportato l'intuizione della nostra direzione dalla polizia.
 A causa dell' accerchiamento della zona dalla polizia il nostro compagno che guidava il furgoncino trasformato esteriormente in ambulanza , cercava vie di fuga per il gruppo che faceva le rapine. Nei suoi tentativi, ha sbagliato a passare 3 volte davanti a un veicolo della polizia creando così sospetto. Di seguito è iniziato l'inseguimento che a causa della mancata conoscenza della zona dove si è diretto , lo ha portato a 4 vicoli cechi, nelle strade delle miniere dove nell'ultima strada è stato circondato non avendo nessun modo di fuggire. Così dopo aver messo fuoco al furgoncino lo hanno arrestato. Con questi sviluppi e mentre il nostro compagno con la macchina di fuga stava già nelle mani degli sbirri , la nostra gamma di scelte si 'e ridotta significativamente.

 Allora abbiamo deciso di fermare il primo veicolo passante visto che questo avrebbe garantito un fuga più sicura per noi e per i nostri compagni. La questine fondamentale di questa condizione era di non far conoscere agli sbirri il nuovo veicolo di fuga dei nostri compagni , e così abbiamo deciso di trattenere l'autista nel furgoncino insieme a noi , fin che trovavamo una via di fuga anche per noi. Quasi a quel punto c'è stato l'incontro con una volante che gradualmente si è sviluppato in un inseguimento folle fino alla città di Veria con la maggior parte delle forze della zona dietro a noi. Ovviamente non abbiamo pensato neanche per un attimo di usare questo ostaggio come scudo umano (non avremmo avuto nessun problema se per esempio avevamo il direttore di una banca) , visto che la polizia non sapeva della sua esistenza. Alla fine ha funzionato come scudo umano per gli inconsapevoli sbirri , dato che è stato la causa per non usare le nostre armi per disimpegnarci. Perché la nostra coscienza e i nostri valori non permettono di rischiare la vita di una persona qualsiasi che si è trovato insieme a noi contro la sua volontà.

  A questo punto vogliamo rendere chiaro che le armi non le avevamo per motivi di intimidazione ma come strumento in caso di un conflitto con gli sbirri. Cioè il motivo che alla fine non abbiamo fatto il dovuto per fuggire è la condizione nella quale ci siamo trovati a causa di gestioni errate.

  L'unica soluzione di fuga ormai era la velocità e il tentativo di guadagnare spazio con il nostro veicolo dagli sbirri che ci stavano inseguendo. Certo pero la città di Veria non si presta per una cosa del genere e così presto ci siamo intrappolati in un vico con il risultato del nostro arresto.Durante l'arresto l'unica cosa che abbiamo dichiarato fin dall' inizio era che la persona che avevamo insieme a noi non aveva nessun coinvolgimento nè con la rapina , e né con noi. Anche se gli sbirri hanno continuato a picchiare anche a lui, almeno fin che avevamo contatto visivo con lui.

  La narrazione sovrastante non è stata fatta per mostrarsi o per autoaffermarsi, ma per cambiare l'impressione rimasta di un arresto senza battaglia nel quale le condizioni ci hanno guidato.


  La narrazione finisce alla centrale di polizia di Veria dove sono seguite torture per ore contro tre di noi dai porci della polizia. Le tattiche conosciute e attese: cappuccio , legati a manette con le mani dietro la schiena e pestaggio.
   Consideriamo ovvio che tra noi e il sistema esiste una chiara linea separativa che descrive la guerra tra due mondi. Il mondo del dominio , della repressione e del asservimento e il mondo della libertà che creiamo e manteniamo vivo tramite la costante lotta contro il potere.
  In questa guerra i porci della polizia sono un regolare bersaglio dei guerriglieri anarchici, come avanguardia *(in senso militare) e mano repressiva dei meccanismi del dominio. Per ciò consideriamo la loro posizione di fronte a noi ovvia. Se lo Stato non ci combattesse , avremmo avuto un buon motivo per preoccuparci. Le torture come metodo era , è e sarà un arma nella faretra di ogni potere. Noi naturalmente come anarchici rifiutiamo di usare metodi di tortura contro i nostri nemici e prefissiamo la pratica dignitosa dell' assassinio politico , dato che non vogliamo riprodurre il marcio di questo loro mondo , ma sterminarlo.
   L'opinione che vuole quelli che lottano come preda per gli artigli dei meccanismi repressivi, interiorizza la credenza della sconfitta nel contesto dei giri sovversivi ,arrivando all' accettazione di una credenza di limitazione della guerra contro i nemici della libertà , nel contesto dell' accettazione dell' etica sociale , civile e della legalità. Per non fraintenderci , l' affermazione sovrastante riguarda i comunicati di tipo ANT.AR.SY.A o A.K. (antiexousiatiki kinisi) che contribuiscono maggiormente al riformismo piuttosto che alla radicalizzazione. Riteniamo inutile riferirci ai giornalisti , al SYRIZA e alle parti rimanenti del sistema, che con comunicati ''amichevoli'' verso noi , cercano di riaprocciare le coscienze che iniziano a distaccarsi dalle norme, favorendo così la solidificazione del regime.
   Per quanto riguarda l'affronto delle pratiche di tortura, per noi la risposta si trova nella diversità.Mettere in evidenza certi fatti tramite azioni di contro informazione come comunicati , manifesti , presidi , cortei ecc. , è sicuramente utile , così sempre più persone arriveranno a un giudizio personale. Un giudizio personale che non contiene ''casi isolati'' o ''comportamenti vendicativi'' ma che porta a una credenza, che la violenza fisica è stata sempre uno strumento repressivo e di controllo da parte del potere.E' il punto di guerra tra il dominio e la rivolta.
   Certo però che per quanto si espande questo messaggio , si deve espandere altrettanto un messaggio di terrore verso i torturatori di natura, cioè gli sbirri. Per far smettere di picchiare gli sbirri non hanno senso le denunce al interno del sistema  e i processi procedurali , che comportano compromessi e accettazioni informali del potere giudiziario e giornalistico.Serve la resistenza, e la resistenza deve avere aspetti anche violenti. Perché un attacco agli sbirri , non solo di Veria , con le pietre , con le molotov ,  con le armi , gli porterà senza dubbio a riesaminare le loro scelte , contando le ferite prima di alzare la mano di nuovo. Perché come molto bene è stato detto, i nemici hanno nome e cognome.

          
      Non ci riferiremo al ruolo delle banche analizzando , tanto nell' epoca in cui viviamo è conosciuto da chiunque; la loro esistenza è una costante rapina , per noi  come anarchici , sono un bersaglio per ogni tipo di attacco: incendio, ordigni esplosivi , rapina. Hanno parlato tanto del nostro caso e c'è la necessità di invertire il clima. Dobbiamo battere l'operazione costante di rendere priva di senso la nostra scelta , e mostrare il marcio dell' approccio sociologico e del contesto falso-umanistico , che ci hanno attribuito a causa della nostra età. 
            
               '' Erano i ragazzi della porta accanto e hanno rapinato una banca. Perché? ''

        Perché la rapina è un atto politico cosciente. Non è una fase successiva di un'adolescenza turbolenta , o ambizione per ricchezza personale, e non è naturalmente un risultato della nostra cosiddetta pigrizia; contiene però la nostra voglia di non obbligare le nostre vite allo sfruttamento brutale del lavoro salariato, Il nostro rifiuto di diventare ingranaggi di interessi economici ,
la nostra resistenza alla marcia della bancarotta spirituale e dei valori del loro mondo.
          E' chiaro per noi che non neghiamo la creatività nelle nostre comunità dato che l'organizzazione di una rapina richiede lavoro spirituale e materiale , ci rifiutiamo però di asservire la nostra creatività nel mondo della produzione e della riproduzione del lavoro. Per noi comunque sarebbe stato poco significativo rifiutare il lavoro salariato se nel frattempo non lavorassimo per la sua distruzione. Siamo anarchici, non ci pentiamo e non abbiamo bisogno di simpatia , non chiediamo pietà o comprensione perché abbiamo ''sbagliato'' in un mondo ''sbagliato''. Cerchiamo di diffondere le nostre idee e le nostre pratiche e combatteremo fino all' ultima parola , fino all'ultimo proiettile.



          Ogni nostra azione offensiva , è un momento dell' intera guerra rivoluzionaria che si sta svolgendo a tutti i livelli. I soldi di questa rapina non avevano destinazione nel falso paradiso consumistico. E' solo lo strumento per far muovere ogni tipo di lotta. Dallo stampare volantini fino l'acquisto di armi e proiettili , per finanziare le strutture illegali  di attacco e di difesa ,all' affitto delle nostre case illegali fino l'acquisto di esplosivi per far scoppiare in aria la pace sociale.
         Lo scopo è la diffusione dell' agire immediato contro la condizione generale di cattività che stiamo vivendo, o da guerriglieri o apertamente e frontalmente , con ogni modo che crede ognuno e che considera più fertile e effettivo , con qualsiasi modo che si trova a disposizione e come piace a ognuno e a ogni collettività che contribuisce alla lotta; sempre l'obiettivo di ogni azione e di ogni attacco di guerriglia , è la diffusione della coscienza rivoluzionaria. Per metterci coscientemente di fronte al mondo dell' asservimento totale , di fronte a un nemico che continuamente migliora e che distrugge tutto nel suo passaggio. Di fronte a questo contesto , la battaglia per la libertà e il tentativo di attribuire caratteristiche combattive ad ogni aspetto della lotta anarchica è fertile e necessaria.
          Perché l'anarchia non potrà mai diventare una piacevole idea nel mondo della sottomissione , perché si trova sempre in una battaglia costante contro esso. Non si può limitare né in manifestazioni democraticamente accettabili e innocue , né nel feticismo dei mezzi ma consiste a un insieme inseparabile di ogni aspetto della lotta. Ogni individuo o banda rispetto ai loro desideri , le loro intenzioni e il pensiero proprio , contribuisce con ogni modo possibile alla continuità della lotta. L'anarchia è il nostro modo di organizzarci , di vivere e di combattere, è l'organizzarsi senza limitazioni, è la lotta inarrestabile,è stare tra i compagni e vivere esageratamente nelle nostre comunità ribelli contro la marcia struttura sociale.
          In conclusione vorremo salutare tutti i compagni che si sono dati da fare  , attaccando manifesti , urlando slogan , organizzando presidii , scrivendo comunicati di solidarietà (fuori e dentro il carcere). A tutti loro che in questo momento stanno preparando i loro attacchi.

    Ps.1. Vorremo ancora mandare la nostra solidarietà allo scioperante di fame Spyros Dravilas il quale sta dando una dolorosa e dura battaglia per un respiro di libertà.Forza.
    Ps.2. Poco tempo fa e stato ucciso in un conflitto il compagno Riyano in Indonesia. Ryo era un anarchico che tramite la sua azione diffondeva la solidarietà internazionale. Adesso anche se manca dagli attentati contro l'esistente, siamo sicuri che guardiamo sempre verso la stessa stella , la stella della inarrestabile rivolta anarchica. Onore al compagno RYIANO.
  

    Gli anarchici
  Nikos Romanos
  Dimitris Politis
  Andreas Dimitris Mpourzoukos
  Giannis Michailidis

(https://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1456823)

 

martedì 15 gennaio 2013

Announcement of Federazione Anarchica Italiana about solidarity to greek comrades

Sosteniamo le lotte dei compagni greci

Il Convegno Nazionale della FAI riunito a Milano esprime la propria solidarietà ai compagni greci che in questi ultimi giorni sono stati violentemente attaccati dalla polizia ellenica. Abbiamo assistito agli sgomberi di Villa Amalias e di Skaramaga, storici squat ateniesi simbolo del movimento e all'arresto di un centinaio di solidali che avevano rioccupato lo stabile di Villa Amalias.
Il movimento anarchico in Grecia ha saputo costruire, in questi anni, una forte risposta dal basso allo spietato attacco condotto contro i lavoratori.
Una risposta fatta di azioni dirette, riappropriazione di spazi fisici, organizzazione di assemblee popolari nei quartieri, autogestione sui posti di lavoro. Una risposta che rifiuta le forme di delega che imprigionano la volontà di cambiare questo sistema che mostra, ogni giorno di più, i propri limiti. Una risposta che ha saputo aggregare intorno a se' decine di migliaia di persone, lavoratori, studenti, disoccupati, greci e immigrati, perchè la lotta è di tutti gli sfruttati, quale che sia la loro provenienza. Una risposta che fa paura ai padroni e allo stato perchè dimostra che non solo esiste un'alternativa all'atomizzazione sociale, all'alienazione e allo sfruttamento ma che questa alternativa è necessaria, oggi più che mai.
È necessaria perchè è oramai evidente che il dominio di stato e capitale non fanno altro che distruggere qualsiasi rapporto sociale che non sia mediato dal denaro o da relazioni di dominio. Necessaria perchè la crisi che sta impoverendo i ceti popolari e i ceti medi non è altro che l'ennesima ruberia operata da chi gestisce soldi e potere.
Le compagne e i compagni greci hanno saputo costruire una risposta a questo crimine e per questo sono sotto attacco da parte della polizia, che ha dichiarato di voler sgomberare tutte le occupazioni elleniche, sostenuta in questo dai paramilitari nazisti di Alba Dorata. Non è un caso che in tempi di crisi e di mobilitazioni popolari gli apparati dello stato ricorrano alla bassa manovalanza fascista. Così fu in Italia nel Biennio Rosso, così è in Grecia nel 2013.
E infatti la Grecia non è distante dalla penisola italiana. Anche qui lo stato sta spazzando via i risultati di un secolo di lotte operaie e popolari. Anche qui si attaccano i movimenti sociali, si sgomberano i posti occupati, si pestano i lavoratori in lotta, si gasano gli studenti, si bastona chi si oppone alla devastazione ambientale e al militarismo. Per questo è necessario rifiutare la visione nazionalista della crisi, quella che ciancia di sovranità monetaria e nazionale come risposta all'Europa delle banche, di differenze antropologiche che generano la crisi, richiamandosi alle più tristi tesi razziste; una visione distorta che garantirà un maggiore rafforzamento dei dispositivi disciplinari e di dominio dello stato e che si esprime, nella sua forma più compiuta, nel sacrificio delle classi subalterne sull'altare delle guerre nazionaliste.
Le lotte degli anarchici in Grecia sono le nostre lotte, le nostre lotte sono quelle degli anarchici greci. Così come sono nostre le lotte di chi, ovunque nel mondo, si oppone allo sfruttamento classista, razzista e sessista, e costruisce, quotidianamente, una società di liberi ed eguali.
Invitiamo tutto il movimento alla massima solidarietà possibile.

Milano 13_1_2013
 

venerdì 14 settembre 2012

Conference in Atene

forme di resistenza e di organizzazione libertaria nell sud europa

L'Europa dell sud tende a diventare un altra Selvaggia Eldorado dell capitalismo globale. Sotto la pressione della crisi economica, si tenta lo sbaraglio di ogni diritto lavorativo e di ogni possibilita di autodefinizione sociale.
Ma, la desertificazione sociale che stanno cercando di imporre si trova molto piu lontano di quanto credono. Nuove lotte nascono incontrando le esperienze e le strutture che da anni esistono ed illuminano la lotta per la liberazione sociale. Accanto a noi, nella penisola italiana, le nuove lotte locali per l'ambiente ed il territorio vengono ad incontrare forme di organizzazione libertaria ed a cominciare un altro giro nell gioco dell antagonismo sociale e di classe. Queste lotte e queste esperienze hanno un grande valore per quelli che lottano qui, in modi simili e ponendo domande simili.
'E la lotta dell NO-Tav nell Nord Italia contro i treni di alta velocita che distruggono vasti territorii. 'E la Federazione Municipale di Base della zona di Spezzano Albanese nell Sud Italia che gia da anni ha fatto realta l'autoorganizzazione degli abitanti per il comunalismo libertario tramite metodi di lotta di democrazia diretta in un ambito locale. E la commune agricola libertaria Urupia, pure nell sud italia, che ha dimostrato che l economia anarcocomunista puo essere una realta e non un semplice slogan. Queste lotte e questi progetti si trovano accanto a noi e noi ci troviamo accanto a loro, perche oltre a l'importantissimo scambio di opinioni, conosciamo bene che la solidartieta e la nostra arma.

due giorni di eventi, 28-29/9, atene

venerdi 28/9
18:30   La lotta dell No Tav in Val di Susa contro la creazione della lina d'alta velocita                        relatori:Maria Matteo, Emilio Penna (mov.NO TAV, Torino)
sabato 29/9
17:30 L' esperienza della Federazione Municipale di Base (FMB) di Spezzano Albanese     relatore:Domenico Liguori, FMB Spezzano Albanese
19:30 La commune agricola libertaria Urupia: realizzando il comunismo                                           relatori: Due communarde di Urupia

organizzatori: rivista eutopia, gruppo comunisti libertari


 

giovedì 5 aprile 2012

un pensionato si e suicidato ieri a piazza syntagma

....ha lasciato scritto:


il governo occupazionale Tsolakoglu (ndt. Riferimento all governo Quisling della grecia durante l’occupazione nazifascista) ha retteralmente annulato la mia capacita di soppravivenza ch era basata su una pensione dignitosa, per la quale pagavo per 35 anni (io solo) senza nessun contributo statale.
Dato che ho un eta che non mi permette di reagire in modo forte di prima persona (senza sicuramente escludere che se un greco avresse preso in mano il kalashnikov io non sarei stato il secondo a farlo) non trovo un altra soluzione che una fine dignitosa prima di cominciare a cercare nell immondizioa per trovar da mangiare.
Credo che i giovani senza futuro, un giorno prenderanno le armi in mano ed in piazza syntagmatos appenderanno a testa in giu i traditori nazionali come hanno fatto gli italiani il 1945 a Mussolini (Piazzale Loreto)