6 07 2011
Ci sono modi diversi per portare avanti una lotta e domenica scorsa questo è stato ben evidente ed è stato altrettanto evidente che, se c’è una parte violenta, quella è rappresentata dalle forze del dis-ordine, che continuano con abusi e soprusi (vedi http://www.youtube.com/watch?v=K1IBGjx5Y8E&feature=youtu.be) e mettono in atto sistematicamente pratiche di tortura sui manifestanti (vedi la dichiarazione del bolognese Fabiano Di Berardino, attivista del TPO su http://www.zic.it/val-di-susa-tpo-picchiato-e-torturato-per-ore-dalle-forze-dellordine/).
Un unico fronte, al suo interno diversificato ma solidale, perché, mentre quelli che tentavano di riprendere la Libera Repubblica della Maddalena subivano tra i boschi, per 6 ore, un pesante attacco a colpi di lacrimogeni sparati ad altezza uomo dalla polizia, e davanti alla centrale idroelettrica si facevano azioni di disturbo, quelli che avevano partecipato al corteo rimanevano lungo le strade a dimostrare il loro appoggio attraverso la presenza.
La mobilitazione non è finita, sono in previsione nuove manifestazioni a cui aderire http://www.notavtorino.org/
La manifestazione del 3 luglio è stata una grande dimostrazione della capacità di lotta, di autoorganizzazione e di convivenza di modi diversi per raggiungere un unico scopo comune: far capire che in Val Susa “sarà düra”. 70.000 persone da tutta Italia nel corteo che ha sfilato da Exilles a Chiomonte per ribadire che questo progetto non lo vogliamo veder realizzato!
Le vie da seguire sono state molteplici e varie in questi anni e così continuano ad essere: accanto alla strada istituzionale dei sindaci della Val Susa, c’è la strada del dissenso pacifico e la strada dell’azione diretta. Tutti metodi in egual modo importanti, portati avanti da gruppi di persone che si rispettano e collaborano. Non c’è, come vogliono far intendere i media, un comitato NOTAV buono, che sfila pacificamente, ed uno cattivo, detestato e isolato dal primo, che tenta di riprendersi luoghi sgomberati con la forza dalla polizia e non ci sono violenza gratuita e atti di terrorismo da parte di nessun manifestante.Ci sono modi diversi per portare avanti una lotta e domenica scorsa questo è stato ben evidente ed è stato altrettanto evidente che, se c’è una parte violenta, quella è rappresentata dalle forze del dis-ordine, che continuano con abusi e soprusi (vedi http://www.youtube.com/watch?v=K1IBGjx5Y8E&feature=youtu.be) e mettono in atto sistematicamente pratiche di tortura sui manifestanti (vedi la dichiarazione del bolognese Fabiano Di Berardino, attivista del TPO su http://www.zic.it/val-di-susa-tpo-picchiato-e-torturato-per-ore-dalle-forze-dellordine/).
Un unico fronte, al suo interno diversificato ma solidale, perché, mentre quelli che tentavano di riprendere la Libera Repubblica della Maddalena subivano tra i boschi, per 6 ore, un pesante attacco a colpi di lacrimogeni sparati ad altezza uomo dalla polizia, e davanti alla centrale idroelettrica si facevano azioni di disturbo, quelli che avevano partecipato al corteo rimanevano lungo le strade a dimostrare il loro appoggio attraverso la presenza.
La mobilitazione non è finita, sono in previsione nuove manifestazioni a cui aderire http://www.notavtorino.org/
Solidarietà ai compagni arrestati
Solidarietà ai partigiani della Libera Repubblica della Maddalena